“Finché l’Uomo non avrà la forza interiore, la forza mentale, la forza emozionale, il carattere psichico necessario per permettergli di seguire più lontano i movimenti del sua mente attraverso la materia, come attraverso i piani, l’Uomo non potrà beneficiare della sua luce integralmente e potrà beneficiare solo dei riflessi di questa luce.” BdM
PE 135
IL MURO TRA L’UOMO E L’INVISIBILE
In italiano si legge il contenuto originale di questa pagina, in un’altra lingua la traduzione da parte di un’intelligenza artificiale (AI) di questo contenuto, quindi il risultato deve essere interpretato con discernimento.
Il muro fra l’Uomo e l’invisibile che è alla base, che è la causa della sua coscienza involutiva, della sua coscienza riflessiva, è dovuto al fatto che egli ha un tasso vibratorio a livello della mente che è troppo basso. II tasso vibratorio del piano mentale, della coscienza mentale dell’Uomo è troppo basso. E poiché il tasso vibratorio della coscienza umana è troppo basso, l’Uomo è incapace di comunicare coscientemente con l’invisibile.
Non è capace di recuperare nell’invisibile l’enorme quantità di conoscenze che fa parte della sua relazione con la luce, e non può attingere, in quella che si chiama una coscienza infinita, dati necessari per la sua comprensione della vita materiale, psichica o psicologica.
Quando si parla di evoluzione di coscienza o quando si parla dello sviluppo di una coscienza evoluzionaria sulla Terra, o nell’avvenire, nel corso dei secoli a venire, si parla di una coscienza o di uno sviluppo nell’Uomo che gli permetterà finalmente di sviluppare un tasso di vibrazione nella mente abbastanza elevato da poter fare la connessione, e passare dalla involuzione alla evoluzione, cioè a una capacità di coscienza creativa, invece di fissare semplicemente la sua coscienza all’interno dei parametri psicologici che appartengono alla coscienza della razza.
Ma per questo, l’Uomo dovrà comprendere certe cose: innanzitutto dovrà comprendere che la sua relazione con l’invisibile è una relazione a livello del pensiero e che il pensiero non è in realtà un sostituto della coscienza. Il pensiero non è un sostituto della coscienza! Il pensiero è semplicemente un velo che permette all’incosciente, cioè alla mancanza di relazione diretta, mentale o sopramentale, con l’invisibile, di manifestarsi nella sua vita per dargli un certo senso di chiarimento, al fine di comprendere la sua vita partendo da parametri creativi, invece di vivere la sua vita in funzione di parametri esistenziali come è stato il caso durante l’involuzione.
Parametri che lui ha voluto analizzare attraverso le filosofie, per esempio, ma senza poter realmente comprendere la relazione con l’invisibile, perché l’Uomo era essenzialmente un essere separato o diviso in due; diviso in due nel senso che c’è una parte di lui che è riflessa, egocentrica, fondamentalmente basata sull’effetto delle sue percezioni materiali, e l’altra parte di lui che è multidimensionale, presciente, extrasensoriale, e che è molto vasta, e che fa anche parte della sua condizione sistemica, cioè della sua coscienza universale.
Ma perché l’Uomo riesca a unificare questi due elementi della sua realtà e costruirsi col tempo un fondamento reale, cioè una coscienza capace di potere a un tempo appoggiarsi sulla materialità e appoggiarsi sull’immateriale o l’invisibile, occorrerà che l’Uomo prenda coscienza che la sua realtà non appartiene a quello che si chiama o che si può chiamare l’ambiente umano. Finché l’Uomo crederà che la sua realtà appartiene all’ambiente umano, dovrà psicologicamente fare i conti con termini che fanno parte della memoria della sua razza, e allora sarà limitato all’involuzione, cioè a una coscienza fondata sull’esperienza psicologica dell’ego all’interno dei muri di una coscienza fortemente astralizzata dalle forze dell’anima.
Se l’Uomo vuole andare oltre nella comprensione del suo fenomeno, se l’Uomo vuole andare più lontano nella sua capacità di frenare il potere della materia sulla sua coscienza, e finalmente liberarsi per impegnarsi a parlare con delle forze che fanno parte di quei livelli d’intelligenza coi quali si riconnetterà dopo la morte, dovrà prendere coscienza che è fondamentalmente multidimensionale. Multidimensionale: per l’Uomo, non è facile perché non ha l’abitudine, soprattutto facendo parte dell’involuzione, cioè facendo parte di quest’essere che scende nella materia e che deve sviluppare un ego. non ha l’abitudine di considerarsi come un essere abitato.
Per lui, considerarsi come un essere abitato, è un anatema per la sua coscienza, fa parte delle grandi paure del suo ego, fa parte delle distanze che vuole prendere dalla follia. Fa parte di quelle cose di cui si ammette la realtà solo negli artisti o solo nei grandi poeti. Si ammette che i poeti, i pittori, i grandi sensibili possano toccare un poco, rasentare un poco i muri dello sconosciuto, raccogliere attorno a sé ombre che fanno parte dell’incosciente collettivo o che fanno parte di quei mondi che la ragione non può realmente strutturare, perché non sono strutturabili, sono pre-personali, sono irrazionali.
E l’uomo dovrà fare questo movimento un giorno nel corso della sua evoluzione, e quando lo farà, prenderà coscienza della sua multidimensionalità e finalmente metterà fine a quello che chiamo il pensiero risoluto; che cos’è il pensiero risoluto? Il pensiero risoluto è un atteggiamento dell’ego che preconizza che la sua coscienza è fondamentalmente, inevitabilmente, legata alla presenza della sua mente personale. L’ego un giorno sarà obbligato a lasciare andare un po’ di questo peso per alleggerire la sua coscienza e finalmente dare aria alla sua mente, e prendere coscienza e realizzare che effettivamente questa parte di lui che è sistemica, in altre parole al di fuori della materialità, è tanto reale quanto la sua parte sensoriale che riflette sulla Terra, dentro un corpo, impressioni accumulate e centralizzate in un cervello che infatti le analizza e ne fa anche la distribuzione sensoriale.
I filosofi, gli psicologi, persone che pensano, spesso persone benpensanti, durante l’involuzione hanno cercato e hanno tentato per secoli di comprendere il fenomeno umano e di mettere il dito sulla natura fondamentale dell’Uomo, della sua coscienza, della sua realtà, e non sono mai riusciti a farlo per due ragioni: innanzitutto perché queste persone pensano, e poi perché si rifiutavano, a questo stadio dell’involuzione, di annunciare che l’Uomo era un essere abitato.
E finché l’Uomo non avrà la forza interiore, la forza mentale, la forza emozionale, il carattere psichico necessario per permettergli di seguire più lontano i movimenti del sua mente attraverso la materia, come attraverso i piani, l’Uomo non potrà beneficiare della sua luce integralmente e potrà beneficiare solo dei riflessi di questa luce.
E se l’Uomo beneficia di questi riflessi di luce, avrà certamente un’intelligenza, avrà certamente un’intelligenza riflettente, riflessa, analitica, interessante, filosofica, psicologica e così via, ma non potrà mai comprendere il fenomeno umano, perché per comprendere il fenomeno umano egli dev’essere al di fuori della sua Umanità, cioè in contatto telepatico con piani che hanno, nella loro relazione con l’Uomo, la capacità di rivelargli quello che lui E’, o quello che lui era prima della morte o prima dell’incarnazione.
Perché l’uomo possa sapersi a un dato momento nella sua incarnazione sulla Terra, occorre che possa essere in relazione con livelli di intelligenza, di coscienza, che sanno prescrivergli l’informazione necessaria per svilupparsi le architetture di cui avrà bisogno per affrontare sulla Terra la sua vita e anche affrontare la storia, cioè sapere, comprendere quello che è all’origine dell’Umanità, quello che va verso la fine dell’Umanità, e quello che attualmente fa parte del nesso che lega il passato e l’avvenire. L’Uomo non può pretendere che col metodo analitico arriverà alla fine a poter comprendere il mistero della vita, questo è semplicemente … è una fantasmagoria, è un’illusione è una …
Partecipante: un inganno?
BdM: No, non è necessariamente un inganno, ma è un’illusione, nel senso che quello che chiamiamo la ragione sul piano materiale, quello che chiamiamo la ragione … Guardate, se faccio una lettura della ragione, che cos’è la ragione se la guardiamo a partire dai piani [superiori]? Guardate quello che dicono [gli esseri di Luce]: La ragione è un modo per l’uomo di comprendere solo quello che può comprendere. Dunque la ragione è la cosa che permette all’uomo di comprendere solo quello che può comprendere.
Dunque ci sono cose nella vita che l’Uomo può comprendere, l’Uomo può comprendere la materia, può effettivamente analizzare la materia, può comprendere fino a un certo punto la Storia, ma non può comprendere cose che non sono comprensibili per la ragione, perché queste cose, per essere afferrate, devono essere afferrate a un livello pre-personale, a livello pre-personale.
Vi do un esempio, non voglio entrare in questo studio oggi perché non voglio parlare di politica. Ma guardiamo quello che avviene nel mondo oggi, guardiamo il conflitto fra gli americani, l’opinione mondiale, l’Europa eccetera. Ma per comprendere realmente la politica oggi, per comprendere realmente quello che avviene nel mondo oggi, occorre realmente andare su piani che sono pre-personali e domandare a quei piani: Qual è la funzione dell’America nel mondo?
Qual è la funzione delle Nazioni Unite nel mondo? Quanto tempo, quante generazioni saranno necessarie prima che le Nazioni Unite diventino delle Nazioni realmente unite nel mondo per formare un governo mondiale? Eccetera, eccetera. In altre parole, l’Uomo deve andare, deve lasciarsi andare, deve poter andare su piani che sono pre-coscienti, che non fanno parte della sua Umanità, che non fanno parte della sua memoria, delle sue abitudini di pensiero, o delle sue proprie fantasmagorie, per sapere e comprendere che cosa riserva il futuro all’Umanità e qual è il ruolo oggi dell’America, quale è la funzione di un uomo normale, il presidente Bush, qual è il suo ruolo, che lui stesso non comprende!
Questo non vuol dire che lui non è intelligente, ma che lui stesso non comprende, come noi stessi non comprendiamo, perché non comprendiamo il fenomeno della Storia, perché come diceva Hegel: “Noi non abbiamo la coscienza dello Spirito del mondo”. E se o quando l’Uomo avrà coscienza dello Spirito del mondo, cioè potrà essere in comunicazione con lo Spirito, allora la Storia, il fenomeno umano e tutte le sue dimensioni saranno comprensibili perché egli non avrà più bisogno d’analizzare quello che non è analizzabile.
Ed è questo è il problema dell’Uomo, è questo il problema della coscienza, è questo il problema dell’incoscienza, è questo il problema della riflessione, è questo i limiti dell’analisi. E noi siamo intrappolati da questi limiti, e la ragione per cui teniamo a questi limiti, è perché sono le sole cose, sono i soli parametri che ci permettono, in quanto ego, in quanto ego intelligente, in quanto ego che pensa, di avere almeno un’impressione di essere intelligenti.
Abbiamo bisogno, in quanto esseri, di avere l’impressione di essere intelligenti. E non si tratta per l’Uomo di essere intelligente, si tratta per l’Uomo di essere creativo nella sua mente e, in quel momento, l’Uomo avrà un’intelligenza creatrice, ma non sarà più un’intelligenza riflessa di cui la ragione è il solo parametro importante.
Domanda: L’ego è obbligato a passare a questa constatazione per poter arrivare a divenire creativo … passare attraverso il movimento della constatazione …
BdM: A un livello o ad un altro, nell’evoluzione dell’Uomo, nell’evoluzione dell’ego, egli sarà obbligato un giorno ad arrivare a una constatazione, a vivere una constatazione. Ma perché l’uomo possa vivere una constatazione, che lui è costruito in una certa maniera, occorre che essa venga stabilita davanti a lui o per lui, o di fronte a lui, o in rapporto a lui: questa informazione deve venire da altrove, non può venire dalla riflessione.
Dunque, se oggi, alla fine del XX secolo, l’Uomo riceve dell’informazione che concerne la struttura della sua mente, che concerne la struttura o l’origine del pensiero, allora, essendo informato, potrà col tempo arrivare a prendere coscienza, dentro di sé, che ci sono momenti nella vita, nella giornata, che sono momenti in cui la luce passa in lui, non la riflessione, ma la luce.
Ci sono momenti in cui può fondamentalmente dire: “Ah, è intelligente questo che so, è identico a me stesso, questo che so, è irremovibile questo che so, non esiste dubbio che possa distruggere questo”. Allora, col tempo, l’Uomo si abituerà a lampi di coscienza, a questa luce che passa, e tutti gli Uomini ne hanno nel corso della loro vita, ma non hanno l’occasione di sentirla o di vederla perché non gli è stato detto che sono multidimensionali, non gli è stato detto che sono naturalmente intelligenti.
Non gli è stato detto che hanno accesso a livelli di coscienza o di intelligenza che vanno oltre la normalità. Di tanto in tanto, persone vengono da noi e dicono: “Ah! Beh, io” … Soprattutto quando si hanno conversazioni un po’ più illuminate, ci sono ‘professionisti’ che ci diranno: “Ah! beh, è vero, io ho avuto esperienze così nella mia vita, ho vissuto tale cosa, ho vissuto tale cosa”. Ma gli Uomini sono stati talmente mal guidati dalla ragione, sono stati talmente mal guidati da altri Uomini, sono stati talmente mal guidati dall’orgoglio intellettuale, gli Uomini, che oggi avete esseri che hanno provato, hanno sentito cose nel corso della loro vita, ma non hanno mai avuto il supporto esteriore per lasciargli sapere che quello che sapevano, quello che dicevano, era questo.
E l’Uomo dovrà apprendere, l’Uomo dovrà apprendere, nel corso del suo sviluppo, a sopportare quello che sa. E non è facile sapere quello che si sa, quando si è soli. Torno semplicemente all’esperienza di Bush: immaginatevi che il tipo è solo alla Casa Bianca coi suoi aiutanti, ha tutta l’opinione mondiale contro di lui, ha la Francia, la Russia, la Germania, la Cina contro di lui, immaginatevi la pressione; allora se questo tipo ha le palle per sopportare la sua convinzione, con la grande onestà mentale o emozionale di un uomo spirituale, immaginatevi la forza e il sostegno occulto che può avere quest’uomo per passare attraverso quello che vivrà.
Allora ci sono cose nella vita, ci sono esperienze nella vita in cui l’Uomo sarà obbligato ad imparare a essere solo, e non si è abituati a essere soli, non si ha imparato a essere soli, si vuole sempre che gli altri ci aiutino, si vuole sempre che gli altri ci sostengano nelle nostre dialettiche, nelle nostre espressioni, nelle nostre rivendicazioni: veniamo dalla massa e abbiamo bisogno della coscienza della massa.
Ma essere soli, è molto dura, è molto difficile, perché quando si è soli e non si ha più l’appoggio esteriore, si rischia allora di cadere nella follia, si ha paura di cadere nella follia, ed è per questo che a un certo momento, l’Uomo che ha la capacità, la forza interiore di essere solo, di sopportare solo, si accorgerà che non è solo. Non si è mai soli, non esiste un Uomo solo.
Un Uomo razionale è solo perché pensa che è lui che pensa, ma un Uomo cosciente non è mai solo. Io, se voglio sapere quello che avverrà tra 25 anni sulla Terra, entro dentro e ricevo l’informazione: non sono solo. Nell’’82 sapevo che l’Unione Sovietica stava per scoppiare, non ero solo, so quello che avverrà nel mondo fra i prossimi dieci, quindici, vent’anni: non sono solo.
Domanda: Io, quello che cerco di comprendere in tutto questo, se voi sapete ciò che avverrà fra 15 anni, se il tempo non esiste, ci si può mettere nel futuro presente per sapere l’informazione nel ‘presente-presente’, siccome è in continuo cambiamento, come si può sapere che fra 25 anni ci sarà tale cosa, ogni momento, se io prenderò una decisione, ogni momento questa decisione può cambiare … Il futuro può cambiare, c’è una moltitudine di futuri che è possibile, allora a livello di … gestione…?
BdM: Vi farò una lettura sul futuro, ok. Guarderò che cos’è. Il futuro è l’assemblaggio di architetture mentali su piani molto, molto avanzati che permettono nel tempo, secondo la necessità, di illuminare l’Uomo secondo quello che ha bisogno di fare. In altre parole, se fossimo su piani al di fuori della materialità, e fossimo, per esempio, coscienti degli aggiustatori di pensiero che lavorano lì, in relazione con l’illuminazione che essi danno all’Uomo, perché il pensiero viene da altrove, vedremo che il futuro è composto sugli altri piani ed è realizzato nella materia secondo l’evoluzione dell’Uomo, secondo i bisogni dell’Uomo.
Questo non crea determinismo, ma crea livelli di coscienza talmente avanzati nell’universo locale che l’Uomo, nella sua relazione con quei piani, può conoscere quello che chiamiamo il futuro. La sola ragione per cui l’Uomo può conoscere il futuro, è perché gli esseri che sono le forze determinanti o predeterminanti nella strutturazione mentale dell’ego, sono già al di fuori della sua materialità. Ed essendo al di fuori della sua materialità, hanno accesso a varianti o ad aspetti della realtà che non fanno parte della nostra coscienza.
Detto in altre parole: oggi, un Uomo a tale ora può pensare “piatto”, ma la parola “piatto” può essere stata iscritta nelle architetture della sua coscienza duecento anni fa. Capite? Dunque, il concetto dell’avvenire, non è un concetto fondato sulla ragione umana, è un concetto che è fondato sulla multidimensionalità della coscienza e il fatto che l’origine viene da altrove, il pensiero viene da altrove, il pensiero dell’Uomo viene da altrove.
L’Uomo non pensa da solo, lui pensa che pensa da solo, ma questo, questo fa parte della struttura mentale astralizzata del suo ego. Dunque è questo che crea l’involuzione, è questo che crea la sua capacità di pensare, e questo fu necessario durante l’involuzione, che l’Uomo potesse pensare di essere lui a pensare. Ma nella evoluzione l’Uomo realizzerà un altro aspetto del suo sviluppo, svilupperà una coscienza telepatica.
E questa coscienza telepatica aprirà finalmente il velo o romperà il velo fra lui in quanto ego e lui in quanto principio sistemico. E in quel momento l’Uomo non avrà più problema con l’avvenire, non avrà più problema col presente, non avrà più problema col passato, perché il presente, il passato e l’avvenire fanno parte di un asse universale che sostiene la sua coscienza in relazione coi piani.
Domanda: In questo momento siamo in “décalage” [non sincronizzati]?
BdM: Non si è semplicemente in “décalage”, si è in sfasamento, si è sfasati perché non si ha l’abilità di poter comunicare con la fonte, ci manca, nella nostra coscienza, una dimensione di noi stessi, e questa dimensione di noi, è una dimensione sistemica: è il doppio, è l’aggiustatore di pensiero, è il principio universale, dategli il nome che volete, non ha importanza, ma abbiamo bisogno di questa dimensione.
E questa dimensione che non abbiamo avuto durante l’involuzione, perché dovevamo sviluppare una coscienza dell’ego, la ritroveremo, perché l’Uomo deve ritornare alla fonte, questo fa parte della sua evoluzione. Ma il fenomeno o il fatto che egli deve ritornare alla fonte, o il fenomeno di ritornare alla fonte, che vuol dire?
Non è un ritorno spirituale, perché la coscienza spirituale dell’ego è semplicemente una messa in scena di menzogna cosmica enorme. L’Uomo deve semplicemente diventare intelligente, cioè comprendere i misteri. Se l’Uomo non è capace di comprendere i misteri, è perché non beneficia della telepatia, perché i misteri non esistono, non esistono! Dunque, la ragione non può comprendere i misteri perché la ragione ammette che esistono!
Ma in effetti, il misteri non esistono, perché una volta che l’Uomo diventa presciente, in altre parole, che è in telepatia col piano mentale, gli viene data la risposta di cui ha bisogno secondo il suo lavoro, la sua vita, la sua coscienza, il suo stato d’animo, dunque i misteri non esistono! Allora occorrerà che l’Uomo un giorno si sbarazzi di queste nozioni che fan parte dell’involuzione e che ritardano la sua mente, perché sono magnitudini, grandezze sistemiche molto potenti che gli impediscono, in quanto ego, di poter allargare, estendere l’involucro della sua coscienza. E questo, quest’involucro della sua coscienza, lui deve poterlo fare da sé, non può domandare a un altro.
Se un cristiano domanda a un Uomo cosciente: “Che cos’è Dio?”, l’Uomo deve essere capace di rispondere a questo cristiano secondo la sua vibrazione. Se uno domanda a un Uomo cosciente un riferimento in rapporto a una grandezza molto vasta, come tutto quello che riguarda la divinità, l’origine del mondo, l’origine della vita, l’origine delle anime, l’origine del fenomeno dello Spirito, l’uomo deve avere una risposta a queste domande. Se non ha risposta, è perché non ha coscienza telepatica col piano mentale.
Non c’è motivo che l’Uomo non sappia! Che l’Uomo non capisca, non è un problema: io non capisco niente! [risate del pubblico]. Ma almeno, posso accedere all’informazione se ho bisogno. Capire, è utilizzare la funzione normativa, riflessiva dell’ego, ed io non ho bisogno di capire. Se voglio dell’acqua, apro il rubinetto ed è tutto. Allora l’Uomo arriverà un giorno a non aver più bisogno di capire, cosa che fu la sua condizione dell’involuzione. Egli ha bisogno di capire tutto, e non capisce niente, e nell’evoluzione non avrà più bisogno di comprendere niente, e comprenderà TUTTO. Ma per questo, c’è un prezzo da pagare! Ci sarà un prezzo da pagare. Durante l’involuzione c’è stato un prezzo da pagare.
Durante l’involuzione, l’anima si è integrata a un corpo materiale, e a un certo momento non poteva più uscire dal corpo materiale, e alla fine non poteva più autocorreggersi, e alla fine doveva morire prima di liberarsi dal corpo materiale. E’ il prezzo che l’anima doveva pagare durante l’involuzione per accedere alla materialità e sviluppare, nel corso dei grandi cicli d’evoluzione, il suo karma personale. C’era un prezzo da pagare. Il grande prezzo dell’anima, era di scendere nella materia, divertirsi con la sessualità, divertirsi col cibo, il nutrimento, i sensi, e un giorno, a causa della potenza dei suoi sensi, restare prigioniera dell’involucro carnale e non poter più liberarsi finché il corpo materiale non fosse invecchiato o danneggiato. Era il prezzo da pagare.
Nell’evoluzione, l’Uomo avrà un prezzo da pagare, e il prezzo da pagare sarà il riconoscimento effettivo, reale, fondamentale, che c’è fra lui e i sistemi un legame unico, un pensatore dietro il pensatore. E quando l’uomo avrà fatto questo, ritornerà alla fonte, e in quel momento il problema dell’involuzione, il fenomeno dell’Uomo sulla Terra passerà a una nuova tappa. Alla fine, l’Uomo uscirà completamente dall’orbita terrestre per perseguire la sua evoluzione jupiteriana.
Non avrà più bisogno sulla Terra di essere in una materialità fisica, avrà semplicemente un corpo eterico. Ma questo, questo fa parte dell’evoluzione, e l’evoluzione è lunga. Dunque, non è il tempo dell’evoluzione che è importante per noi in quanto Uomini, è importante sapere che al di là di noi c’è una controparte universale, dategli il nome che volete, se voi me ne date uno, lo distruggerò, quindi non me lo date! Non è importante. Ciò che è importante è che l’uomo sappia che è multidimensionale. Avete una domanda?
Domanda: E’ il doppio a entrare in comunicazione con noi o siamo noi che andiamo verso di lui?
BdM: E’ sempre … Quando l’uomo prenderà coscienza, l’apertura si farà sempre a livello mentale, si fa sempre dall’alto. Il doppio sa, conosce il momento, o riconosce il momento in cui l’Uomo è pronto per passare dall’involuzione all’evoluzione, questo si fa dall’alto in basso, al contrario dell’involuzione. Durante l’involuzione, quando l’Uomo voleva spiritualizzarsi, questo partiva dal suo ego.
Si andava in India a incontrare dei guru, si andava nei monasteri a incontrare i curati, l’ego voleva spiritualizzarsi. Nell’evoluzione non è l’ego che vorrà spiritualizzarsi, è l’ego che sarà messo in vibrazione perché l’Uomo passi dalla coscienza materiale alla coscienza spirituale e a una coscienza universale. Ed egli passerà a questa coscienza perché il doppio avrà attualizzato, attivato il suo piano mentale, gli avrà dato un’altra vibrazione, e quest’altra vibrazione sarà l’inizio di una coscienza telepatica.
Domanda: Bernard, col principio che uno non pensa, che questo viene d’altrove…
BdM: Non è che uno non pensa: uno pensa, ma pensa che pensa!
Domanda: E con ciò, che questo [pensiero] viene da altrove, se abbiamo una coscienza creatrice, possiamo creare “noi stessi”, dunque non c’è un posto in cui si può fare questo senza che nessuno lo sappia?
BdM: Senza che nessuno lo sappia: che volete dire con questo?
Domanda: Se questo viene da altrove, uno non pensa, uno pensa che pensa ma non è lui a pensare, io sono cosciente di tutto questo, ma se io rifletterò su qualcosa, creerò qualcosa, ma non voglio che questo si sappia, avranno [altri] necessariamente coscienza dell’idea o della creazione che ho fatto, se io non lo dico a nessuno?
BdM: Senza che lo diciate a qualcuno!!
Partecipante: Quello che voglio dire è che se [l’Uomo] vuole creare, questo non viene da lui, visto che passa attraverso di lui …
Partecipante: Posso conservarlo in una sezione in cui questo piano che mi ha inviato l’informazione, non sa che io lo conservo con me, dunque è nel senso che se io creo qualcosa, la modificherò, sarà eccellente ma non voglio che …
BdM: Non comprendo la vostra domanda! [risate del pubblico]
Partecipante: Vuole sapere, se lui crea qualcosa, dov’è la fonte di questa creazione?
Domanda: Nel senso che dietro al pensatore, questo darà qualcosa, io lo modificherò, ne faccio qualcosa di meglio, ma avranno necessariamente accesso all’idea che io ho avuto …
BdM: Chi vi fa credere che quello che avete fatto è qualcosa di meglio? Ok, bene, non comprendo la vostra domanda ma vi farò una lettura in proposito… Ascoltate… Ascoltate, vi farò una lettura in proposito e in seguito potrò comprendere. Ok. Bene, ecco le battute che vengono: l’Uomo deve sapere che il legame fra lui e l’aggiustatore di pensiero, è un collegamento che è chiuso. E’ chiuso!
In altre parole, qualcun altro non può entrare nel vostro legame, perché? Perché dicono [gli esseri di luce]: un legame universale non è un legame karmico, dunque non è un legame di esperienza, dunque è un legame che è perfetto in sé e che a causa di ciò non richiede e non domanda alcuna riflessione. Se… beh, come potrei dire … Beh, nel processo in cui io ora funziono, io sono in questo legame, vi do informazione, parlo… Blablabla… Blablaba… ma io non ho alcuna memoria di quello che dico.
E nemmeno voi, quando andrete via questa sera, avrete la memoria di quello che ho detto. Perché? Perché il legame ha un tasso di vibrazione che non può appartenere all’ego. E’ in questo senso che loro [gli esseri di luce] dicono che la coscienza creatrice è una coscienza che è unica; questo non vuol dire che voi ed io non possiamo comprendere le stesse cose, ma vuol dire che voi ed io possiamo comprendere la stessa cosa con un tasso vibratorio differente.
Se questo signore qui dicesse: “Bene, parlateci di Dio”, e ponesse a voi la domanda, voi gli dareste la risposta nella misura in cui avreste una coscienza telepatica, gli dareste la risposta in funzione del vostro tasso vibratorio. Se lui mi facesse la stessa domanda, gli darei una risposta in funzione del mio tasso vibratorio: le due risposte sarebbero equivalenti, ma non avrebbero lo stesso tasso di vibrazione.
La sola differenza che ci sarebbe fra voi e me, è nella misura in cui abbiamo un legame con l’universale. E la ragione per cui è così, è perché ogni essere umano è unico, non ci sono due esseri umani simili. Io ho avuto molte esperienze di comunicare con persone di diverso genere nel corso degli ultimi trent’anni, ho incontrato persone che sono molto intelligenti, hanno tutte una vibrazione differente.
E’ per questo che per il piano mentale, a partire dal piano mentale, la verità non esiste. Se dovessi rispondere alla vostra domanda personale in sala, se andassi verso ogni individuo che dicesse: “Bene, Signor Bernard, che cos’è Dio”, sarei obbligato dalla vibrazione a dare a lui una risposta secondo quello che ha bisogno di comprendere, a lei secondo quello che lei ha bisogno di comprendere, e a lei secondo quello che lei ha bisogno di comprendere. Ed è questa la bellezza della coscienza creativa. Dunque non c’è verità.
Mentre se fossi nella riflessione, io vi darei a tutti la stessa risposta, capite? Allora la coscienza creativa, in altre parole la coscienza che è nata da un legame con l’invisibile, è sempre unica per l’individuo. E questa vibrazione dell’individuo non può mai essere scaricata, perché nessuno nell’invisibile può cambiare la vostra relazione con l’aggiustatore di pensiero. Bene, se andiamo più oltre in questa definizione del fenomeno umano, al livello della prescienza, diremo un giorno: Un Uomo che è in fusione di coscienza non può essere manipolato nemmeno nell’invisibile. Non può essere manipolato, perché quello che lui è non è più quello che lui sa, quello che conta è quello che lui è.
Io so chi sono, ma non so quello che so. Perché io sappia quello che so, occorre che io parli. Se io non parlo, sono totalmente senza scopo, ma se parlo comincio a funzionare. Dunque io so quello che sono, ma non so quello che so, e quando so quello che so perché parlo, non ho bisogno di comprendere quello che so perché non ho bisogno della riflessione per dare misura al mio ego. Capite? E’ un po’ così che funziona.
Domanda: Se dite che al livello della mia propria vibrazione avrò l’informazione che ho bisogno di sapere secondo il mio tasso vibratorio, se a voi uno fa una domanda nella vostra vibrazione per avere la risposta, e voi poi la dite, se voi vi mettete nella stessa mia vibrazione perché io possa comprendere…
BdM: Non sono io che mi metto nella vostra vibrazione, sono i piani che mi mettono in vibrazione.
Domanda: Se non è più nella vostra vibrazione, affinché io possa comprendere al mio livello vibratorio il concetto di Dio, occorre che voi vi mettiate in sfasamento con la mia vibrazione?
BdM: No, sono i piani che mi mettono in vibrazione con la vostra vibrazione.
Domanda: Ma se voi non siete più nella vostra vibrazione?
BdM: Io sono sempre nella mia vibrazione.
Domanda: Dunque la vostra vibrazione può essere allo stesso livello della mia vibrazione?
BdM: Essa può essere non importa cosa. Se voi aveste sette anni, se voi aveste cinquant’anni, se voi aveste novant’anni, io vi darei delle risposte in funzione della vostra vibrazione. Ma sono i piani che aggiustano la vibrazione, mentre durante l’involuzione, era l’ego che aggiustava il suo atteggiamento mentale. Dunque, se io fossi nel mio ego, al livello di un atteggiamento mentale, che voi abbiate sette anni, che ne abbiate quaranta o ne abbiate novanta, io non potrei aggiustare quello che ho da dire in funzione del vostro stato personale, perché l’ego non è capace di aggiustarsi da solo, occorre che questo sia fatto dal piano mentale.
In quel momento tutto è facile: puoi parlare a un individuo che ha sette anni, puoi parlare a un individuo che ha quarant’anni, puoi parlare a un individuo che ha novant’anni. Porterai sempre verso questo individuo l’informazione di cui ha bisogno in funzione della sua vibrazione, per non turbare il suo animo. E’ per questo che il problema della riflessione a livello dell’involuzione, il problema della riflessione, è che l’ego, per dare importanza alla sua intelligenza, per poter sopportare la sua intelligenza intuitiva, è obbligato a dare valore al suo pensiero, dunque a inquadrarlo in un parametro di verità per potersi sentire al sicuro.
Mentre l’Uomo cosciente non ha bisogno di fare questo, dunque la verità per lui non esiste, perché come voi dicevate poc’anzi, tutto è in cambiamento. Quello che uno può sapere oggi nel 2003, che cos’è Dio, e quello che si potrà sapere nel 2050, che cos’è Dio, dipenderà dal nostro tasso di vibrazione. Probabilmente oggi, se si sapesse che cos’è che chiamiamo Dio, in altre parole, quest’energia creativa infinita, in un tempo in cui non si è sufficientemente trasformati a livello emozionale, probabilmente non si potrebbe vivere. Mentre in un altro tempo, sarà facile, mentre in altri tempi, sarà ancora più facile!
E probabilmente un giorno si realizzerà, l’Uomo realizzerà che Dio è un concetto che è stato creato durante l’involuzione per permettere agli Uomini di sopportare l’infinità di cui personalmente non avevano coscienza. Quando l’uomo sarà capace di sopportare la propria infinità, non avrà più bisogno di concetto di Dio per valutare la sua relazione con l’energia.
Domanda: Chi mantiene lo sfasamento?
BdM: Ciò che mantiene lo sfasamento, sono le forze dell’anima che fanno parte della sua struttura psichica, ed è dovuto anche al fatto che l’Uomo è molto, molto legato alla memoria della razza. L’essere umano, che siate cinesi, tedeschi, francesi, non so cosa, l’essere umano è molto, molto legato alla memoria della razza; e questa memoria di razza che fa parte della nostra coscienza, che fa parte della nostra incoscienza, è la sostanza che ci permettere in quanto ego di poter ben riflettere.
Ma quando l’uomo comincia a perdere contatto con la memoria della razza, comincia ad accorgersi di non aver più la capacità di riflettere bene, ed è in quel momento che, se non è stato ben avvertito, ha spesso l’impressione di perdere la sua mente, il che è un’illusione, ma tuttavia una grande paura a livello dell’ego.
Considero la memoria umana sulla Terra: c’è una parte della memoria umana che è molto, molto utile, perché l’Uomo deve tornare a delle strutture fondamentali, ma se si prendesse la memoria umana sulla Terra e si valutasse la sua necessità, la sua funzione, probabilmente l’importanza della memoria umana sulla Terra non è più del 10%. Tutto il resto è vanità. Tutto il resto è folclore, tutto il resto è immaginazione, tutto il resto è religione, tutto il resto è filosofia, tutto il resto sono pretesti dell’ego di costruirsi un’architettura per avere l’impressione di avanzare, di comprendere la vita, il mistero e così via.
Dunque c’è pochissima memoria realmente utile per l’Uomo sulla Terra, e questa memoria che è utile per lui, fa parte di lui, lui la conserva. Ma dal momento in cui egli entra in contatto coi piani, una gran parte di questa memoria sarà messa in sospeso, non sarà distrutta, la memoria non sarà mai distrutta. Ma sarà messa in sospeso, e un giorno vedrete che se vi si vuole fare uno scherzo, si potrà facilmente … Potrete facilmente andare da un amico e dire: “Beh, mi piacerebbe presentarti mia moglie … dunque, com’è che si chiama!!” [risate del pubblico]. Perderete la memoria di vostra moglie che conoscete da 10 anni.
E a quel punto vi interiorizzate perché sarete un po’ scioccati, vi sarete un po’ innervositi, e vi si dirà: “Non innervosirti, non innervosirti, ti tornerà in mente”, e due minuti dopo avrete il ricordo di vostra moglie! “Ah! Margherita, ti presento Margherita”… E faranno questo, possono farlo. Perché? Per dare una lezione all’ego, perché l’ego sappia realmente calmarsi nel suo orgoglio intellettuale, per poter un giorno passare dall’involuzione all’evoluzione, in altre parole, al ritorno alla fonte.
Se l’Uomo tornerà alla fonte, deve ritornare alla fonte, il che vuol dire: deve riconnettersi alla fonte. Altrimenti non è connesso alla fonte, non ritorna alla fonte, è semplicemente riflessivo ed è in una coscienza esistenziale che è alla base stessa della sua sofferenza personale, egocentrica oggi sulla Terra. Tutti i mali nel mondo, le guerre, questo e quello, tutto ciò che è sfasato nel mondo è il risultato del fatto che l’Uomo pensa che è lui che pensa.
Ciò fa parte dell’evoluzione, fa parte dello sviluppo della coscienza personale, l’Uomo deve sapere prima di tutto che lui pensa di essere lui a pensare. D’altra parte è una grande chiave evolutiva sapere che l’Uomo pensa che è lui a pensare. Una volta che sa questo, che questo gli è stato detto, che questo gli è stato spiegato, confermato, allora col tempo si produrrà qualcosa: egli realizzerà che effettivamente ci sono piccoli momenti nella sua vita in cui il pensiero non viene da lui stesso e questa realizzazione aumenterà e un giorno egli si accorge che effettivamente c’è della telepatia, e che effettivamente pensava di essere lui a pensare.
Dunque è già in quel momento un grande sviluppo della sua coscienza, e secondo la sua evoluzione! Perché noi non abbiamo la stessa evoluzione, non abbiamo la stessa capacità, in quanto individui, di sopportare questo grande vuoto, e così via, dunque l’Uomo sarà protetto nel suo sviluppo. E l’esplosione di luce in lui sarà abbastanza intelligente da non farlo troppo soffrire sul piano materiale.
Domanda: Dunque è un problema di identificazione?
BdM: Ah! Bene, ascoltate, è un problema di identificazione, è un problema di identità e il problema di identità è all’origine del problema di identificazione. E’ perché noi non abbiamo identità che abbiamo un problema di identificazione, e l’Uomo non ha alcuna identità. Alcuna! Mi ricordo, all’inizio della mia esperienza trent’anni fa, dicevo … Perché cercavo di comprendere all’inizio, non ero abituato, dicevo: “Fino a che punto si è ignoranti”… ? E mi veniva risposto [dagli esseri di luce]: “Totalmente” [risate del pubblico]. Dunque questo, questo metteva tutto a terra, i miei studi, le mie filosofie… “Totalmente”.
Guardate quello che facciamo nella scienza oggi: abbiamo spinto l’analisi a un punto tale che siamo disconnessi dalle forze vitali che riguardano la materialità. Dunque, creiamo delle medicine, creiamo delle pillole, diamo queste pillole a dei corpi fisici, e poi più tardi ci sono effetti secondari. Un Uomo cosciente che lavorasse in un laboratorio per la creazione di una pillola non potrebbe creare una pillola che creerebbe degli effetti secondari! La sua coscienza non glielo permetterebbe.
E’ la ragione, sono i profitti, gli ambienti, le contingenze, il bisogno di eseguire che ci fa andare avanti, sempre. Dunque qual è il risultato? Inquiniamo il pianeta e inquiniamo i nostri corpi fisici. Oggi abbiamo più medicine di quante ne abbiamo mai avute, e l’uomo è più malato di quanto lo sia mai stato. Abbiamo cibo per l’umanità e stiamo sviluppando malattie relative alla salute.
Avete popoli che vengono da paesi sottosviluppati, vengono a vivere in America e, due anni dopo, sono malati, mentre nel loro paese povero in Perù, erano in piena salute anche se avevano meno da mangiare. Perché? Perché non abbiamo coscienza. Lavoriamo con delle forze, la radioattività, lavoriamo con dei raggi di energia, lavoriamo con l’elettromagnetismo, lavoriamo con delle cose di cui non conosciamo le conseguenze.
Dicono [gli esseri di luce] che il più grande problema dell’Umanità dell’involuzione è non conoscere le conseguenze dei suoi attributi intellettuali. Noi non conosciamo le conseguenze di ciò che facciamo e abbiamo dato delle pillole, e vent’anni dopo, ci accorgiamo che, hop, queste pillole creano tale cosa … Che questo, hop, crea tale cosa, che, hop, questo crea tale cosa. E questo, questo fa parte del karma della razza. E’ inevitabile che sia così, ma questo fa parte del karma della razza umana. E’ per questo che loro dicono che sulla terra la scienza non esiste.
Domanda: La scienza dello spirito …
BdM: La scienza, che cos’è la scienza, per loro [gli esseri di luce]? La scienza, che cos’è per loro la scienza? Dicono [gli esseri di luce] che la scienza è la capacità di soddisfare tutti i bisogni senza materialità, senza passare per la materialità, dunque noi non siamo arrivati a questo! Non ci siamo arrivati! Ci sarà certamente un tempo, una scienza in cui l’Uomo sarà capace di soddisfare i bisogni della materialità senza passare per essa. Questo sarà la scienza, sarà una scienza energetica molto avanzata, sarà in relazione con la coscienza dell’Uomo, e così via.
L’Uomo potrà probabilmente manipolare energie che oggi non fanno parte del suo dominio. Ma affinché l’Uomo arrivi a questo, occorre che la sua coscienza cresca senza toccare da vicino o da lontano il fenomeno di altre civiltà, senza toccare da vicino o da lontano il fenomeno di altre razze. Immaginatevi quello che razze la cui scienza è in evoluzione da cinquantamila, centomila anni, possono fare che noi oggi non possiamo nemmeno immaginare.
E dico questo … Parlare di questo … Perché son cose che non posso dire in pubblico, che detesto dire, lo sapete, sono trent’anni anni che rifiuto di parlare di queste cose, ma semplicemente per dare una spazzolata al quadro della nostra ignoranza, per mettere in rilievo il fatto che un giorno l’Uomo realizzerà che la coscienza è sistemica, che la vita è sistemica, che l’Uomo non è che una polvere sulla Terra, e che ci sono intelligenze sparse nell’universo locale e ci sono popolazioni inimmaginabili, e che l’uomo è in relazione con queste popolazioni e vive in relazione con queste popolazioni, e che queste popolazioni gli danno il respiro della sua mente.
Il respiro della sua mente non viene dalla causalità fisico-chimica del suo cervello, la sua realtà è più grande dell’immaginazione. Il fenomeno umano è più grande della finzione materiale, come Shakespeare diceva: “La realtà è più grande della finzione”. E quando l’Uomo avrà una comunicazione telepatica con l’aggiustatore di pensiero, comincerà semplicemente a grattare un po’ questa superficie! Un po’, perché l’Uomo realizzerà un giorno che la vita, non è sul piano materiale.
La vita sul piano materiale non è altro che il risultato di una convenzione sistemica che ha voluto che gli Uomini si incarnino perché ci sia separazione spazio-temporale tra lo Spirito e la sua creazione. E’ la ragione perché l’Uomo sia sulla Terra. Una volta che questa separazione sistemica è abbastanza avanzata, l’Uomo sarà obbligato a ritornare alla fonte. E ritornando alla fonte, alla fine il bisogno di incarnarsi nella materia cesserà, l’evoluzione jupiteriana sarà cominciata e l’Uomo entrerà nella sua seconda fondazione.
Noi non siamo oggi che nella prima fondazione. Come possiamo noi, in quanto esseri intelligenti, non immaginarci, se volete, anche se parliamo dell’immaginazione, immaginarci che facciamo un po’ di Scienza da cent’anni: Rivoluzione industriale, Silicon Valley, guardate quello che abbiamo fatto, abbiamo avuto l’occasione, il tempo di inviare un Uomo sulla Luna, abbiamo attualmente problemi con la propulsione materiale, la propulsione delle macchine: non siamo capaci di andare molto lontano!
Ma un giorno ci saranno delle rotture, abbiamo rotto il suono, ci sarà un giorno la rottura della luce. Quando l’uomo oltrepasserà il muro della luce, l’Uomo passeggerà nell’universo locale, incontrerà altre civiltà che sono su un altro tasso di vibrazione, civiltà che egli non può vedere, perché per lui, per la sua visione, sono invisibili, mentre sono molto, molto vicine!
Domanda: [impercettibile].
BdM: Non ha importanza, non riuscirete mai a farmi parlare di queste cose! [risate del pubblico].
Domanda: Anche se è in vibrazione con quello che siete? Potete rifiutare un’informazione che è in vibrazione con quello che siete?
BdM: Sì, perché fa parte della mia vibrazione non parlarne, fa parte delle mie vibrazioni.
Domanda: Ok. Non potete parlarne?
BdM: Voi, voi siete libero o avete più libertà di me!
Domanda: [impercettibile].
BdM: Sicuro, ma questo è affar vostro, non mio, perché io non posso credere a niente. Posso sapere ma non posso credere, non ho il piacere di sapere quello che so, mentre voi, voi potete avere il piacere di sapere quello che sapete … Allora, che cos’era la conferenza? [risate del pubblico]. No, ma voglio tornare a questo, eh! Dunque, questo famoso tasso di vibrazione, studiamo questo, questo tasso di vibrazione. Che cos’è un tasso di vibrazione?
Dicono [gli esseri di luce]: è un modo per noi di manipolare la vostra mente affinché possiate avere coscienza di noi. E’ interessante questo! Questo, questo è un tasso vibratorio. Quando un Uomo ha coscienza dei piani, ha coscienza del suo tasso vibratorio, è molto fisico, è molto reale, e questo tasso vibratorio è la misura della manipolazione del corpo mentale dell’Uomo da parte dell’aggiustatore di pensiero. Perché è così importante questo tasso di vibrazione? Perché, loro dicono, è unico per ciascuno, non ci sono due Uomini che hanno lo stesso tasso di vibrazione, è unico per ciascuno, e questo carattere unico del tasso vibratorio permette all’Uomo di avere una identità irriducibile. Identità irriducibile, vuol dire che l’Uomo che ha un tasso di vibrazione unico per sé e che è integrato, che ha integrato il suo tasso di vibrazione, non può più essere influenzato.
Perché è importante per l’Uomo non essere influenzato? Perché, dice [l’essere di luce]: Appena siete influenzati, perdete un po’ della vostra intelligenza; è interessante questo. Allora immaginate l’Uomo del XX secolo, l’Uomo di oggi, quanto è influenzato, quanto è lontano dalla sua intelligenza. Si è influenzati dalla musica, la stampa, la televisione, da questo e quello. Dunque l’Uomo è molto, molto lontano dalla sua intelligenza. Dicono [gli esseri di luce] che perché l’Uomo possa arrivare a beneficiare del suo tasso di vibrazione, occorre che arrivi col tempo, a poco a poco nel corso del suo sviluppo, a non poter più credere.
Credere è la malattia dell’Uomo, è la malattia dell’intelletto, è il segno che l’Uomo non ha identità. Sapere è una cosa, tutti gli Uomini possono sapere la stessa cosa, nessun problema. Allora, quando gli Uomini sanno la stessa cosa, nessun problema: non c’è alcuna dominazione. Ma appena l’Uomo crede, c’è dominazione: crede al maestro, crede al curato, crede al profeta, crede all’extraterrestre, crede! Dal momento in cui l’Uomo crede, perde la sua identità, perde la sua intelligenza.
E se mai un giorno l’Uomo viene in contatto con altre civiltà e crede, sarà totalmente distrutto nella sua coscienza, totalmente distrutto nella sua coscienza! Non voglio entrare in questo argomento, ma posso dirvi una cosa: credere è il più grande pericolo dell’Umanità futura, credere!
aggiornamento il 22/03/2024